Meno otto

Ho deciso di cominciare il conto alla rovescia. Lo so che sono fastidioso, di più, ‘nsisto, ma come diceva papà “chi nasce tunno nun po’ murì quadro”, se mi volete bene mi dovete accettare così.
Come ho detto alle tante amiche, e amici, che mi hanno invitato alla loro iniziativa, io già da martedì 29 e fino a quando non finisce l’ultimo evento, immagino nella mattinata del Primo Maggio, sarò a #Cip, nel Cilento, insieme ad Antonio Torre, Giuseppe Jepis Rivello, Rocco Benevento e tutto il resto della band impegnata nella regia web dell’evento a livello nazionale. Detto che noi speriamo che ce la caviamo, c’è da aggiungere che bisognerà anche realizzare l’evento a Caselle in Pittari, che non sia mai che organizziamo la notte del #lavoronarrato in tutta Italia e a #Cip, dove tutto è cominciato, no.
Ora non la voglio fare troppo pesante perché poi se uno vuole la bicicletta deve anche pedalare, ma insomma l’idea che mi sono fatto io è che mentre per voi sarà una notte magica per me sarà una notte esaurita, però in compenso la mattina del Primo Maggio conto di far la più bella prima colazione della mia vita.
Affinché questo accada andiamoci a leggere ogni tanto la pagina delle informazioni di servizio e soprattutto non dimentichiamo per nessuna ragione al mondo di piazzare da tutte le parti l’hashtag, #lavoronarrato. E poi continuiamo a invitare amiche e amici senza stare a lambiccarci il cervello con cose tipo “ormai mancano troppi pochi giorni”, “stiamo sotto sotto come si fa a organizzare”.
Sempre papà, che avrà fatto pure la quinta elementare in tempo di guerra ma era un filosofo di quelli buoni, diceva che “chello ca nun succede int’ ‘a n’anno succede dint’ ‘a n’ora” e io penso che aveva ragione, perciò non perdiamo tempo, tiriamo fuori tutto quello che possiamo tirare fuori dal mondo degli atomi e da quello dei bit e inviatiamo, inviatiamo, inviatiamo le amiche e gli amici a partecipare.
Che la notte sia con noi.