Acerra c’è.
di Pasquale Esposito
La Rivista Arteria nasce dallo sforzo di ritrovare, nella banalità dei luoghi comuni, il senso smarrito di ciò che ci circonda, per scandagliare la nostra memoria, per navigare tra le acque agitate e fangose della contemporaneità, per sognare ad occhi aperti un possibile e diverso presente. Qui ad Acerra, poco lontano da Napoli, tra la metropoli in espansione e i ruderi di un’industrializzazione mancata come strumento di un’effimera modernizzazione, riaffiorano i residui di un’antica civiltà contadina, naturale vocazione di una terra al centro della Campania Felix.
La notte del #lavoronarrato proveremo a raccontare, condividere, cantare e rappresentare questo nostro mondo. Il mondo del lavoro della terra, del lavoro della fabbrica, del lavoro che ti sfrutta fino ad ucciderti, del lavoro che, invece, non c’è più, del lavoro come identità e dignità.
Cominciamo la nostra narrazione con la bellezza evocata dalle ruote di carretto degli anni ’50, come quelle realizzate da Pasquale Del Giudice, 89enne “mannese”, che il nostro italiano, lingua troppo ineffabile, traduce con “carraio”, ma sarebbe piuttosto da considerare un ingegnere, il quale ci racconta le varie fasi del suo lavoro, mentre muove quelle sue grosse mani afferrando la robustezza del legno e mostrandoci la perfezione degli intarsi.