Da pazza idea a pazza realtà
Come scriveva il nostro amico Michele Kettmaier qualche giorno fa, ci stiamo “riprendendo” o come diciamo a Napoli “Arripigliando”. Perché il 30 Aprile è stata una notte incredibile sotto ogni punto di vista. Ed è bello vedere come continui ancora a brillare nel corso dei giorni la scia dei commenti, delle condivisioni, delle fotografie e dei video che state postando.
Qualche giorno fa ho ricevuto tre video girati da Ela Siromascenko, stilista e sarta, che è stata una delle protagoniste della tappa milanese. Ela si preoccupava del tremolio della mano e della scarsa qualità del video. Sarà che sono un appassionato herzoghiano e che mi interessa qualsiasi tipo di materiale (i maestri dicono “qualsiasi immagine in movimento è montabile”) ma credo che saranno anche video del genere a dare il senso di ciò che è accaduto. Immagini “rubate”, tremolii d’emozione, inquadrature traballanti, daranno una grande mano alla restituzione in video della nostra notte. Sto cominciando a raccogliere il materiale, e presto vi contatterò uno ad uno. Voi però cominciate a mettere da parte, scaricare, controllare e a fare un minimo di inventario. Non vi censurate, non eliminate nulla.
Con Vincenzo abbiamo pensato, così come vi abbiamo anticipato, di non mettere limiti all’elaborazione personale dei video. Un po’ perché è giusto che ognuno utilizzi il suo materiale come meglio crede ed un po’ perché il documentario “nazionale”, il collage dei video che tutti noi abbiamo realizzato speriamo sia solo uno dei prodotti che vedranno la luce. Ognuno di voi può e deve, se vuole, montare un proprio video sulla serata, un documentario sulla propria tappa de “La Notte Del Lavoro Narrato”. Importante è che ce lo comunichi che vogliamo vederlo e condividerlo. Siamo tanti, e questo per noi è un valore, facciamo in modo di essere sempre di più.
(in foto Marino Iotti e me. Grazie a Giulia Loperto)