Aggiungere valore al lavoro ben fatto delle persone, delle organizzazioni, delle comunità e dei territori connettendo fare e pensare, tecnologie e senso. Con un occhio al cammino che abbiamo alle spalle e l’altro ai lavori che sono in corso.
CAMPO DEL LAVORO BEN FATTO
Alla parola campo sono affezionato a prescindere, ma nel caso specifico il riferimento non è alla natura bensì alla fisica, la sua scoperta in questa accezione la devo al libro che ho già ricordato di Carlo Rovelli, L’ordine del tempo.
A un certo punto l’autore scrive: “i fisici chiamano campi le sostanze che costituiscono, al meglio di quanto sappiamo oggi, la trama della realtà fisica del mondo. […] I campi di Dirac sono il tessuto di cui sono fatti tavoli e stelle. Il campo elettromagnetico è la trama di cui è fatta la luce e insieme l’origine delle forze che fanno girare motori elettrici e ruotano l’ago della bussola verso il Nord. Ma c’è anche il campo gravitazionale: è l’origine della forza di gravità, ma è anche la trama che tesse lo spazio e il tempo di Newton, sulla quale è disegnato il resto del mondo.”
Partendo dalla suggestione di Rovelli definisco il campo del lavoro ben fatto come “la trama della realtà culturale, sociale ed economica intorno a cui tessere i sistemi di relazione e di fiducia tra le persone, le organizzazioni, le comunità, i territori che amano quello che fanno, e lo fanno bene, qualunque cosa facciano”.
Il lavoro ben fatto, pag 132