Buongiorno Vincenzo
di Maristella Tagliaferro
Buongiorno Vincenzo!
Mi sono regalata un inizio di giornata con il video che mi hai mandato dei ragazzi di Arci Volla e con le recensioni del tuo libro.
Sono emozionata, davvero emozionata. Io credo che certe volte le persone si incontrano per un motivo. Non ho ancora letto il libro, ma nelle parole di chi ne scrive, nel loro desiderio appagato di un mondo di persone che lavorano mettendoci testa mani e cuore, di lavori ben fatti che salveranno l’Italia, di storie ben narrate – le tue – di cui abbiamo bisogno come il pane perché ci insegnano la vita e danno un senso alla vita, beh, in tutto questo io mi rispecchio, vedo la mia vita e tutto quello per cui è valsa la gioia viverla.
Ecco, sapere che ci sono tante persone che la pensano come me, o meglio, che sentono che questo è il modo migliore di vivere, mi fa toccare con mano la possibilità non solo di avere tanti nuovi amici ma che insieme possiamo costruire un pezzetto importante di futuro: bello, un futuro molto bello.
È il brano di cui abbiamo fatto una lettura in 12 lingue lo scorso 10 novembre, quando abbiamo letto “Le città invisibili” nelle strade di Venezia. In 16 lingue quando il mio progetto @MarcoPolo ha preso forma con la sua prima tappa alla Biblioteca nazionale centrale di Roma (6 febbraio 2014).
Da lì è nato @MarcoPolo_Pinocchio (28 marzo, sempre alla BNCR) con letture dei vari capitoli in italiano e alla fine la lettura in 20 lingue di un breve passo che allego qui. In quest’ultima occasione si è verificata l’imprevista partecipazione a distanza di centinaia di persone che mettendo insieme le competenze di nonne, zii, figli e nipoti in dieci giorni ci hanno spedito 60 traduzioni dello stesso passo da ogni angolo d’Italia: dal provenzale della Val d’Aosta alla lingua greca di Calabria, passando per saluzzese, veronese, salentino, catanese eccetera.§
Racconto tutto, o quasi, in questa intervista a Radio Ca’ Foscari, l’emittente online della mia Alma Mater: @MarcoPolo: città invisibili, Pinocchio, Shakespeare.
Ti ho scritto tutto questo, Vincenzo, perché non so cosa, ma qualcosa insieme dobbiamo farlo per la nostra Italia.
Forse tu un’idea ce l’hai, mi hai annunciato che me la svelerai dopo che ho letto il libro: attendo con pazienza.
Grazie ancora e buona giornata!